Ci sono notizie dal mondo? Molte, e non sembrano promettenti.
Cominciamo dal Libano che ha dichiarato bancarotta all’inizio del mese. Seguito dallo Sri Lanka che pochi giorni fa ha fatto lo stesso dichiarando che non sarà in grado di far fronte al proprio debito, rendendo lo Stato in bancarotta “de facto”.
Naturalmente molti penseranno: “Chi se ne frega della rupia dello Sri Lanka”, “Non sta succedendo a noi, quindi questo non toccherà me o la mia vita quotidiana”, “Non è un mio problema se lo Sri Lanka è in bancarotta”. Ma questo modo di pensare equivale a nascondersi dietro un dito. Perché le valute più deboli sono le prime a cadere e tutte le altre valute fragili, vista la situazione mondiale attuale, sono destinate ad avere lo stesso destino.
Il Ministero delle Finanze dello Sri Lanka ha dichiarato apertamente che l’effetto della pandemia Covid-19 e la guerra in corso in Ucraina hanno sicuramente accelerato il processo, rendendo il paese incapace di adempiere ai propri obblighi. Ma va notato anche che la (non) politica dello Sri Lanka è parte del problema. Questo Paese, chiaramente “NON troppo grande per fallire”, ha commesso enormi errori.
Innanzitutto non hanno diversificato e non hanno cambiato/migliorato il loro modo di crescere e non hanno fatto in modo di stabilizzare nuovi scambi che avrebbero potuto arricchire il Paese. Le tasse non sono pagate dalla maggior parte dei cittadini e nella maggior parte dei casi sono così basse, e senza differenziazione sociale tra ricchi e poveri, che non avrebbero potuto cambiare la situazione generale in corso. E infine, ma non per importanza, la completa dipendenza dal turismo, che dopo il Covid-19 ha messo in ginocchio il Paese. È evidente, purtroppo, che queste decisioni (sbagliate) non hanno reso lo Sri Lanka pronto per quello che è successo nel 2020 con il Covid e per quello che sta succedendo ora nel 2022 con l’inflazione alle stelle a livello globale. Queste decisioni e le ripercussioni dell’inflazione hanno reso lo Sri Lanka l’anello più debole.
Si tratta forse di un segno o di una conseguenza di uno scenario più ampio che è in movimento già da un paio d’anni? Sicuramente quello a cui stiamo assistendo oggi non è stato aiutato dalle decisioni prese dalle Banche Centrali e in particolare dalla Federal Reserve americana che ha continuato a stampare denaro per stimolare l’economia americana durante la pandemia.
Credo e sono d’accordo sul fatto che il ruolo della Federal Reserve dovrebbe essere quello di rafforzare l’economia globale assicurandosi che le persone non subiscano periodi di inflazione e garantendo che lo scambio di beni e l’esecuzione di affari non rallentino.
Ma non si può non notare che l’immissione in circolazione di nuova moneta senza alcuna restrizione o limitazione ha portato a ciò a cui stiamo assistendo. Il declino delle valute di riserva che sta spingendo gli investitori e le persone normali a cercare altri depositi di ricchezza.
Forse un giorno, non troppo lontano da oggi, ci sveglieremo con la consapevolezza che una delle valute più deboli è diventata l’euro. Tenete presente che l’euro sta crollando, e presto potrebbe addirittura eguagliare o ribassare il dollaro USA, per la prima volta negli ultimi due decenni, e questo sarà un grosso problema per tutta l’area Schengen, per le sue attività e i suoi affari con il resto del mondo. Se l’euro crollerà, subito dopo potremmo vedere il dollaro diventare la valuta più debole in circolazione.
Provate ora a immaginare un Dollaro debole in competizione con qualcosa come il Bitcoin (un bene deflazionistico, definito così per la sua scarsità), il risultato non può che essere uno: nonostante i due siano entrambi mezzi di scambio ma con proprietà completamente diverse, l’unica valuta che è inflazionistica per natura (USD) non sarà in grado di tenere il passo con le richieste e i doveri che dovrebbero essere compiuti quando viene utilizzata.
Spero che questa sia solo la visione più pessimistica, e forse Libano e Sri Lanka rimarranno due casi isolati, ma pensare al peggio è un modo per spingerci a pensare e a fare ricerche su ciò che è accaduto e su ciò che potrebbe accadere, rendendoci consapevoli che qualcosa sta accadendo, e se ciò che è stato discusso sopra accadrà con la nostra valuta, rimane solo una domanda:
“Avete già o state pensando a un Piano B?”
La maggior parte dei critici Bitcoin e delle criptovalute in generale dirà che i sostenitori delle criptovalute stanno gongolando per la situazione, ma questo non è vero perché quando un governo va in bancarotta o una valuta perde il suo valore, significa solo problemi per i suoi cittadini medi, e com’è possibile che ci auguriamo questo?
Se le banche centrali avessero attuato politiche che avrebbero preservato il valore del denaro, rendendolo deflazionistico sin all’inizio, forse non avremmo nemmeno bisogno di avere qualcosa come il Bitcoin. Questo è ciò che i sostenitori di Bitcoin hanno predicato negli ultimi dieci anni, non il fallimento dei governi, delle banche centrali o delle valute di riserva, ma le preoccupazioni e i problemi che potrebbero sorgere dalla destabilizzazione dell’attuale valore del denaro, e che purtroppo stiamo già iniziando a percepire.
La gente in generale è insoddisfatta della situazione economica e politica che li circonda. Il sistema attuale non gode di fiducia e sembra che stiamo lentamente passando da un mondo basato sul dollaro a un mondo basato sulle valute digitali.
Il Bitcoin può essere il piano B per miliardi di persone che stanno già soffrendo e che, è garantito, continueranno a lottare contro la decadenza dei governi. Cosa cambierà davvero il futuro che ci attende? Avere qualcosa che sia un mezzo di scambio e allo stesso tempo una riserva di valore, come ad esempio Bitcoin.
Siate attenti e preparati, non smettete di studiare, di scoprire, di istruirvi sulle novità che vi circondano, perché il mondo sta cambiando e noi stiamo per cambiare insieme, che lo vogliamo o no, quindi almeno cerchiamo di essere pronti. Come mi piace dire alla fine di ogni articolo :
“Il futuro è luminoso, ed è dietro l’angolo”… Prendiamocelo!